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Concorso Riva 1920 (2013)

    Può esistere nel product design la proporzione oggetto sta a riproduzione seriale come individuo sta a popolazione? O meglio, è possibile che un oggetto abbia la propria personalità?

    In questa epoca dove ormai tutto è standardizzato, e gli oggetti vengono riprodotti in serie dettati da moda e pubblicità, c’è poco spazio per fare emergere la propria personalità ed il proprio modo di utilizzare un determinato prodotto, si è infatti secondo me giunti in un periodo asettico condizionato da canoni che oramai sono diventati inderogabili ed imprescindibili.

    L’idea, per il concorso Riva 1920, del riuso delle briccole riapre quella strada chiusa da decenni, volta all’unicità di ogni singolo oggetto.

    La particolarità e la bellezza di ogni singolo “palo” mi sono fin da subito balzati all’occhio, non solo per una mera questione di dimensioni diverse (date dai diametri delle briccole), ma anche per quel “lavoro” minuzioso compiuto da quei molluschi che scavando delle piccole gallerie, creano segni indelebili ed articolati del loro passaggio, vere e proprie decorazioni che rendono ciascun palo unico e ricco della storia che ha caratterizzato la loro nascita, la loro funzione e le maree susseguitesi negli anni.

    Da questi ragionamenti mi sono convinta che utilizzando le assi ricavate dal riuso dei pali delle briccole si possa creare quell’oggetto unico e personalizzabile ma allo stesso tempo appartenente ad una “collezione” standardizzata che ricercavo nel concept di partenza.

    Ho pensato quindi ad un tavolo componibile, che possa rispondere alle esigenze di ciascuna famiglia, composto da un piano di assi ricavate dalle briccole grezze, semplicemente pulite e verniciate in modo che si possa vedere la sapiente decorazione di quei molluschi che nel corso degli anni trascorsi in acqua hanno scolpito il legno, e le gambe realizzate con l’ausilio di ferro arrugginito con finitura a cera d’api, in modo da richiamare quegli elementi, in ferro, che hanno unito, negli anni di permanenza in mare, i pali delle briccole facendole diventare elementi indispensabili per la navigazione in laguna.

    Gli elementi che sostegno il piano sono degli scatolari in ferro e svolgono non solo la mera  funzione di sostenere il piano stesso, ma anche quella di portare oggetti, infatti grazie alla loro forma, si ha la possibilità di inserire elementi che possano contenere oggetti di uso comune penso ad esempio a posate, tovaglioli, oliera, sottopentola ecc. questo è reso possibile da elementi a loro volta scatolari che a seconda della loro posizione all’interno della gamba possono creare o cassetti oppure ripiani utili a tenere utensili e suppellettili vari, essi possono anche essere diversamente assemblati a seconda dell’esigenza, oppure totalmente omessi lasciando a vista l’elegante scatolare di ferro, così da ricreare l’unicità di ciascun tavolo.

    Le dimensioni variano a seconda dell’esigenza della famiglia, a mio parere sono utili due misure: la prima per le famiglie più numerose composta da due assi affiancate ricavate da pali tagliati di diametro 40 cm in modo da arrivare ad una profondità di circa 80 cm per una lunghezza di 320 cm; ed una seconda per famiglie meno numerose di con profondità di 60 cm e lunghezza 240 cm. Indispensabile, per entrambe le versioni, mantenere intatta la forma del palo che dovrà quindi presentare ai suoi margini le scanalature tipiche delle briccole date dalle gallerie scavate dai molluschi, lo spessore del piano sarà di 8 cm in entrambe le versioni. Vista la diversa profondità dei tavoli ci dovranno quindi essere due tipologie di “gambe contenitore” una profonda 44 cm ed una 64 cm  le scatole interne invece avranno le medesime dimensioni per entrambe le tipologie di “gamba” e saranno prodotte in 4 diverse essenze di legno (noce, rovere, acero, ciliegio) in modo da garantire all’utente finale la scelta di acquistare 1 o più essenze a proprio piacere.