E se fossimo di fronte ad una nuova era segnata dal potere nascosto dei dipendenti, che diventano veri e propri influencer?
Ebbene per chi ancora pensa di affidarsi a influencere esterni, non immagina che il tesoro che può accrescere la portata reputazionale dell’azienda, potrebbe essere già in azienda.
La comunicazione ha acquistato sempre di più una strategicità anche per i piani di business, oltre che per quelli di posizionamento, e cosa meglio può spiegare il brand se non chi ci lavora dentro ?
Siamo sempre stati abituati a pensare il cliente ha sempre ragione, oppure alla Amazon Customer first, ma i clienti non vengono prima, sono d’accordo con il pensiero di Richard Branson, a capo di Virgin: «I clienti non vengono prima. I dipendenti vengono prima di tutto. Se ti prendi cura dei tuoi dipendenti, loro si prenderanno cura dei clienti».
Quindi siamo di fronte ad una nuova era?
Influencer al lavoro
A scommettere su questa narrazione già nel lontano 1972 è stato l’economista Philip Kotler, che sosteneva come il marketing fosse diventato rilevante per tutte le aziende nelle loro relazioni con il pubblico interno, non solo con i clienti. Ma oggi, come si può inserire il flusso comunicativo di quei collaboratori diventati influencer.
Il Centre for employee relations and communication dell’Università Iulm di Milano, ha effettuato una ricerca sul ruolo dell internal influencer e sulle strategie di employee ambassadorship.
Nella ricerca effettuata si sottolinea come la crisi di credibilità delle fonti di comunicazioni ufficiali sia in forte crisi, i dipendenti influencer apportando la propria comunicazione personale, valorizzano le possibilità di una comunicazione efficace.
Per anni, le aziende hanno stabilito politiche e linee guida per i social media su ciò che i lavoratori potevano o non potevano dire online, ricordando loro che la loro presenza sui social media doveva essere separata da quella del loro datore di lavoro.
Ma poiché il LinkedIn della generazione Z è diventato Tik Tok, un numero sempre maggiore di aziende, tra cui Cisco Systems, Ericsson e United Airlines, sta reclutando dipendenti che agiscano come influencer aziendali interni.
Questo sarebbe il modo ottimare per dare un volto autentico all’azienda da un punto di vista interno ma allo stesso tempo si assumono il rischio che alcuni lavoratori si sentano oppressi da un lavoro di P.R. non retribuito o che pubblichino lamentele su ingiustizie percepite sul posto di lavoro.
Secondo Rita Men, docente dell’Università della Florida che studia la difesa dei dipendenti, la comunicazione aziendale e le tecnologie emergenti, questa strategia funziona solo nelle aziende con una cultura forte. “Se un’azienda ha una pessima cultura, è difficile che si aspetti che i dipendenti siano forti sostenitori“, afferma.
La tua azienda, ha una cultura forte?
Su LinkedIn, Cisco sta offrendo una formazione ai suoi 83.300 dipendenti affinché agiscano come talent influencer, tu come ti stai muovendo?
Secondo te può essere una buona strategia?
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