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Complesso residenziale Terrazze fiorite

    Il Complesso residenziale Terrazze Fiorite, situato a Bergamo, rappresenta un’opera significativa dell’architettura residenziale progettata da Giuseppe Gambirasio e Giorgio Zenoni. Costruito tra il 1977 e il 1979, l’intervento sorge su un’ampia area di circa trentadue ettari, nel contesto degli sviluppi urbani degli anni Sessanta e Settanta.

    Il complesso, organizzato come un’unità abitativa orizzontale, ospita circa millesettecento abitanti attraverso quattrocento alloggi di diverse tipologie e dimensioni. La sua collocazione lungo via Carducci, un asse est-ovest di rilevanza nella città, contribuisce alla sua integrazione nel tessuto urbano.

    La morfologia del complesso si basa su due piastre digradanti occupate da case a patio, articolate in una fitta maglia ortogonale di percorsi pedonali e piazzette pensili. Un edificio in linea, esteso per circa 140 metri, delimita il margine sud dell’intervento. Tra le piastre si sviluppa un vasto parco pubblico intitolato al generale Arturo Scattini.

    Le abitazioni a ferro di cavallo, distribuite intorno a un patio o giardino pensile, seguono l’andamento del terreno in direzione nord-sud, creando dislivelli che consentono la realizzazione di autorimesse interrate e blocchi artigianali su più quote. I tetti a falda inclinata, realizzati con pannelli prefabbricati in laterizio e calcestruzzo coibentati, contribuiscono a conferire al complesso un carattere quasi rurale. Le murature in mattoni pieni lasciati a vista, le persiane in legno, le porte d’ingresso a perline diagonali, i comignoli e le cuffie di areazione in cotto contribuiscono a creare un’atmosfera distintiva.

    Il progetto, nato da un piano di zona del 1973, è stato realizzato con attenzione al contesto e all’ambientalismo, segnando un’allontanamento dagli stili brutalisti degli anni ’60. Il Complesso residenziale Terrazze Fiorite è considerato uno dei lavori più significativi di Gambirasio e Zenoni, riflettendo le influenze della scuola di Amsterdam e la sensibilità crescente verso il “contesto” e l’ambiente.

    Di questo discusso progetto voglio segnalare anche un fantastico documentario girato da Alberto Valtellina, del quale vale la pena una visione.